Claudio-Gardenal-Faville

Il Viandante

«Gardenal fa parte a sé. Le sue “liriche rapide”? Sono aforismi di densa pregnanza intellettuale e culturale eppure risolti in immagini di trasparente, sapiente semplicità».

J. R.

  • Il mondo si fa piccolo per poter bisbigliare all’orecchio del viandante: «Cerchiamo di essere. Non dobbiamo chiedere a nessuno il permesso di vivere».
  • Ho raccolto l’istante e l’ho riempito di vita… lui, mi ha sussurrato: «Non sono venuto per niente».
  • Ahimè, quanto brucia il deserto dei nostri giorni feriali! È orfano di novità.
  • Complottano contro i sogni: «Intralciano la strada della nostra “ragionevolezza”…»… così parlano a voce bassa.
  • «Hai il pane, viandante?». «Il pane che mi ristora, dovresti averlo capito, è la strada».
  • È quando non ha voglia di guardare oltre il recinto del proprio cortile che ode la voce della “rassegnazione”: «Hai parecchi sogni alle spalle… o meglio, sulla coscienza, vero?».
  • … e sotto la coltre di gelo dell’impossibilità, lui vide spuntare il germoglio della possibilità.
  • «Sono una tua parente stretta», dice la fantasia alla speranza.
  • Nel nostro caso, forse, è il sole che deve aspettare a lungo. Aspetta che, finalmente, ci decidiamo a prendere un po’ di silenzio… per illuminarci.
  • Più profonda dell’oceano è la terra.
  • Fiore che sbocci per il frutto… fiore che appassisci quando il frutto arriva.
  • Ammiri il giardino colmo di fiori? Da sempre nel tuo cuore c’è il giardino colmo di fiori.

Alcune attestazioni di stima e di affetto

«Debiti di gratitudine

che si pagano con una vita… all’altezza».

Claudio Gardenal